mercoledì 21 marzo 2012

CRONO DEL THABOR

Matteo Eydallin, testimonial della CRONO DEL THABOR

CRONO del THABOR
Sul tracciato di una delle prime imprese scialpinistiche delle Alpi

Domenica 15 Aprile 2012


In occasione del 2° Raduno del Thabor, evento col quale si ricorda la prima salita scialpinistica della montagna (111 anni fa, una delle primissime imprese di questo tipo sulle Alpi!), si terrà l’annuale tentativo di record con sci o snowboard denominato “CRONO del THABOR”.

La CRONO DEL THABOR è aperta agli atleti, italiani e stranieri, tesserati e non, in possesso di certificato medico per attività agonistiche in montagna.
Non  viene considerata una prova agonistica vera e propria  in quanto non ci sarà classifica  e servirà solo a definire il record cronometrico assoluto e individuale sulla montagna. Al termine,  ad ogni partecipante verrà rilasciato un attestato con il tempo che ha stabilito.

PERCORSO

Partenza: Valle Stretta, Rifugio RE MAGI (1.765 m)
Itinerario salita: Pian delle Fonderie, Maison des Chamois, Prat du Plan, Vallon du Diner, Col des Meandes, Mont du Thabor (3.178 m)
Itinerario discesa: ritorno per lo stesso percorso della salita e arrivo al Rifugio Re Magi
Dislivello: 1413 m


REGOLAMENTO 2012

-          La prova è individuale e in autosufficienza
-          Per chi corre con gli sci vale solo l’attrezzatura scialpinistica classica (fa fede regolamento FISI scialpinismo in vigore)
-          Per chi corre con lo snowboard valgono indifferentemente ciaspole o sci corti con pelli (per la restante attrezzatura fa fede regolamento scialpinismo FISI in vigore)
-          Ogni atleta partirà a distanza di 1 minuto dal precedente
-          Al raggiungimento dei 60 atleti, le iscrizioni verranno chiuse
-          L’ordine di partenza sarà fissato dall’organizzazione e non potrà essere scelto
-          Sul percorso non è garantita alcuna assistenza, a parte la traccia battuta per la salita
-          Il percorso verrà segnato con bandierine verdi per la salita e rosse per la discesa; partenza e arrivo al  Rifugio Re Magi
-          In punta al Thabor (Cappella)  c’è l’obbligo di firma su apposito foglio che verrà passato all’atleta da un assistente;  verrà trascritto anche l’orario preciso di arrivo in punta che determinerà il record di sola salita
-          Chi non si atterrà al percorso segnalato verrà squalificato (50 metri di distanza massima dalle bandierine, controlli possibili lungo tutto il tracciato)
-          Penalizzazioni, fino alla squalifica, per chi mette a repentaglio la sicurezza degli altri atleti e dei partecipanti al raduno
-          Categorie:  SCI maschile e femminile - SNOWBOARD maschile e femminile
-          In caso di condizioni nivo-meteo problematiche o per qualunque altro motivo l’organizzazione può sospendere o annullare la prova

PROGRAMMA

Sabato 14 Aprile

ore 18         ritrovo al Rifugio RE MAGI, consegna pettorali e briefing
ore 19.30   cena in rifugio

Domenica 15 Aprile

Ore 7-7.40       Consegna pettorali a chi arriva  la domenica mattina
Ore 8                Start primo atleta
Ore 9                Chiusura partenze
Ore 9.30-11    Arrivi degli atleti
Ore 13-14         Pranzo atleti e partecipanti al raduno
Ore 14.30         Consegna attestati cronometrici

QUOTA D’ISCRIZIONE :   15 €

La metà delle quote di partecipazione sarà devoluta all’Associazione di volontariato
TRAVEL FOR OTHERS che si occupa di ristrutturazione di edifici scolastici nelle montagne dell’Himalaya

Per chi pernotta al Rifugio RE MAGI, prezzo della mezza pensione:  40 €


MODALITA’ D’ISCRIZIONE

L'ISCRIZIONE deve essere fatta entro GIOVEDI' 12 Aprile.
Se possibile non aspettare l'ultimo momento sia per trovare posto in rifugio sia perché come già precisato le iscrizioni sono a numero chiuso.


Le richieste d’iscrizione devono pervenire per email all’indirizzo federico@montagnard.net complete dei propri dati e di copia del certificato medico. L’organizzazione confermerà con email di risposta l’accoglimento all’interessato solo se il limite massimo di 60 partecipanti non è ancora stato raggiunto. 
Il pagamento della quota d’iscrizione potrà essere fatto sul posto prima della prova. Per pagare anticipatamente chiedere istruzioni all’organizzazione.
Chi non si presenta dopo essersi iscritto dovrà comunque pagare l’iscrizione.
Tenere conto che, data la formula a numero chiuso,  iscrivendosi e non presentandosi si toglie la possibilità ad un altro atleta di partecipare.


A tutti gli iscritti verrà omaggiato un bel gadget offerto da FREERIDE EXPERIENCE

E’ in previsione per la prossima estate la CRONO DEL THABOR in versione RUNNING.
Sarà probabilmente in combinata con l'edizione scialpinistica.



INFO e ISCRIZIONI: federico@montagnard.net  –  Federico +39 338 1235833

2° RADUNO del THABOR



SABATO 14 Aprile - DOMENICA 15 Aprile 


Un raduno scialpinistico-freeride-backcountry per ricordare la prima salita scialpinistica del Monte Thabor, avvenuta ormai più di un secolo fa. Ad opera del mitico KIND, per l'esattezza 111 anni fa nel 1901, una delle prime imprese scialpinistiche sulle Alpi !

Quest’anno il raduno è alla 2° edizione

Programma

Ritrovo sabato ore 14 a Bardonecchia, località Pian del Colle, parcheggio davanti alla vecchia postazione di frontiera – registrazione partecipanti da elenco iscritti
Salita al Rifugio Re Magi, dove si farà cena la sera e si dormirà la notte – briefing ore 21


Domenica ore 6.30Rifugio Re Magi, suddivisione gruppi e partenza dal Rifugio Re Magi, salita scialpinistica al Thabor (3.178 m)  dal Vallon du Diner, sosta e breve festeggiamento in punta, discesa dal Vallon du Lac Blanc; rientro al Rifugio Re Magi previsto entro le 14, pranzo di gruppo e festeggiamenti in rifugio; rientro libero a Pian del Colle nel pomeriggio

N.B. Volendo si può partecipare solo al secondo giorno (accordarsi per orari e logistica con l’organizzazione; calcolare che per essere al Rifugio Re Magi prima delle 6.30 si deve partire dall’auto non dopo le 5.30: la gita al Thabor diventa a quel punto piuttosto lunga e impegnativa!)

TARIFFA DI PARTECIPAZIONE: 18 €

La quota di partecipazione andrà versata anticipatamente all’atto dell’iscrizione, in ogni caso vale il regolamento relativo alle “condizioni di prenotazione e iscrizione” per le attività di Freeride Experience, che è pubblicato sul sito/blog http://freeride-experience.blogspot.it  nel post del 16/03/2012
Sono esclusi dalla tariffa i costi di: pernottamento e pasti in rifugio, noleggio kit di sicurezza obbligatorio
Tariffa convenzionata per la mezza pensione al Rifugio Re Magi: 40 € (l’importo dovrà essere pagato da ciascun partecipante direttamente ai gestori del rifugio)
Attrezzature obbligatorie: ARVA, pala, sonda, sci con attacco alpinismo, pelli di foca opp. snowboard e ciaspole
Attrezzature consigliate: ramponi o rampant
Richiesto livello medio-buono con sci o snowboard su qualsiasi tipo di neve fuoripista
Il programma potrà subire cambiamenti in funzione delle condizioni nivo-meteo, la decisione sarà a discrezione dell’organizzazione


L'ISCRIZIONE deve essere fatta entro GIOVEDI' 12 APRILE. 
Se possibile non aspettare l'ultimo momento sia per trovare posto in rifugio sia per consentirci di organizzare al meglio i gruppi che faranno il Thabor domenica 15 Aprile. E' previsto un numero massimo di partecipanti.


A tutti gli iscritti verrà omaggiato un bel gadget offerto da FREERIDE EXPERIENCE

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Da quest’anno, in forma dimostrativa e spettacolare la CRONO DEL THABOR, la salita con relativo ritorno di alcuni atleti, che, indipendentemente dal gruppo principale, verranno cronometrati per stabilire il record di salita-discesa da Grange di Valle Stretta (Rifugio Re Magi).
MATTEO EYDALLIN è testimonial della manifestazione. Purtroppo per impegni agonistici di coppa del mondo in Norvegia, non riuscirà a partecipare. Matteo è fortissimo atleta di livello internazionale, originario di Sauze d’Oulx in Val di Susa. E' stato campione del mondo e campione d’Europa, oltre che vincitore, fra le altre gare, del Trofeo Mezzalama e della Pierra Menta, due fra le competizioni di scialpinismo più importanti al mondo. Si distingue nell'ambiente per una mentalità libera e fuori dagli schemi che personalmente tanto apprezziamo...


"Eyda"

Per chi è interessato pubblichiamo a parte il programma della CRONO DEL THABOR.



INFO e ISCRIZIONI sia al RADUNO che alla CRONO:

federico@montagnard.net    -   Federico:  +39 338 1235833


venerdì 16 marzo 2012

CALENDARIO AGGIORNATO DELLE PROSSIME USCITE




Di seguito il CALENDARIO AGGIORNATO DELLE PROSSIME USCITE fino a fine stagione.

Come sempre può essere soggetto a cambiamenti in funzione dell'evoluzione nivo-meteo e delle prenotazioni che riceveremo.

E' possibile che in seguito faremo alcune proposte relative al periodo successivo al primo week-end di Maggio.


LUNEDI' 19 Marzo - Chamonix: Valleé Blanche
SABATO 24 Marzo - Bardonecchia: Val Fredda - Rochemolles
LUNEDI' 26 - Chamonix: Grand Montets
MARTEDI' 27 Marzo - Chamonix: Valleé Blanche o Brevent/Flegere
GIOVEDI' 29 Marzo - La Grave
MARTEDI' 3 Aprile - VAL CENIS o BONNEVAL
SABATO 7 Aprile - La Grave
DOMENICA 8 Aprile - La Grave
MARTEDI' 10 Aprile - Val Thorens o Valloire
SABATO 14 Aprile - Bardonecchia: 2° Raduno del Thabor
DOMENICA 15 Aprile - Bardonecchia: 2° Raduno del Thabor
MERCOLEDI' 18 Aprile - Val Cenis o Bonneval
SABATO 21 Aprile - Bardonecchia: Tour Vallonetto - Someiller
DOMENICA 22 Aprile - Bardonecchia: Tour Vallonetto - Someiller
MARTEDI' 24 Aprile - Verbier
MERCOLEDI' 25 Aprile - Chamonix: Valleé Blanche o Grand Montets
SABATO 28 Aprile - Tour della Vanoise
DOMENICA 29 Aprile - Tour della Vanoise
LUNEDI' 30 Aprile - Tour della Vanoise
MARTEDI' 1 Maggio - Tour della Vanoise
SABATO 5 Maggio - Tour del Thabor o Val Thorens
DOMENICA 6 Maggio - Tour del Thabor o Valleé Blanche


INFO e prenotazioni:     federico@montagnard.net     +39 338 1235833 begin_of_the_skype_highlighting            +39 338 1235833      end_of_the_skype_highlighting  



Condizioni di prenotazione e pagamento per le uscite Freeride Experience

In funzione della migliore organizzazione delle attività di Freeride Experience, comunichiamo le condizioni generali per prenotare e iscriversi.

Esse valgono per qualsiasi forma di adesione:

- abbonamenti sia individuali che di gruppo
- uscite singole
- uscite di più giorni
- camp o corsi
- lezioni individuali o collettive
- eventi

Condizioni


1) La quota di partecipazione va versata anticipatamente all'atto dell'iscrizione/prenotazione che deve pervenire per iscritto con posta elettronica o sms 
2) La quota d'iscrizione può essere versata tramite bonifico (richiedere IBAN all'organizzazione e inviare ricevuta a federico@montagnard.net)
3) La quota d'iscrizione può essere versata sul posto in contanti in caso di iscrizione/prenotazione all'ultimo momento, comunque sempre prima che l'attività venga effettuata
4) Non sono possibili acconti per il pagamento, a meno che non venga consentito dall'organizzazione
5) Non si accettano pagamenti posticipati; i possessori di abbonamento dovranno versare di volta in volta ogni singola uscita eventuali integrazioni per le uscite individuali 
6) Le tariffe vanno sempre considerate al netto dell'IVA per la fatturazione
7) In caso di disdetta da parte del cliente, la quota versata non viene restituita
8) La quota viene restituita solo per annullamento dell'uscita da parte dell'organizzazione per cause
nivo-meteo o organizzative
9) Se il pagamento non è ancora stato effettuato, in caso di disdetta di una o più uscite da parte del cliente, l'intero importo viene comunque richiesto; il cliente dovrà versarlo entro il termine massimo di 10 giorni dopo la data prevista per l'attività

Le regole fissate derivano da una diffusa modalità organizzativa propria delle scuole di sci, delle organizzazioni escursionistiche e delle società di guide alpine.
Il professionista che lavora e viene impegnato con prenotazione e iscrizione, non può ogni volta discriminare fra le più svariate motivazioni in caso di disdetta da parte del cliente o accettare pagamenti in modo precario. Egli sta lavorando ed è fortemente danneggiato se perde una giornata di lavoro concordata, specie quando è informato della disdetta all'ultimo momento. Come, nel caso di defezioni sulle prenotazioni di gruppo, non può guadagnare di meno andando sotto le soglie tariffarie minime fissate dagli ordini professionali e dalla Regione competente.

Seguendo questo metodo siamo sicuri di potervi garantire un servizio serio e professionale.

GRAZIE per l'attenzione


L'organizzazione di FREERIDE EXPERIENCE



martedì 13 marzo 2012

Tornati ieri sera dalla TRANSAVOY !

Siamo tornati ieri sera dalla TRANSAVOY, la traversata con gli sci da Bardonecchia a Chamonix.

Tutto è andato per il meglio, meravigliosa esperienza !

Purtroppo durante la traversata, a causa di difficoltà di collegamento con Internet, non siamo riusciti a pubblicare sul sito alcune immagini e commenti come speravamo di fare.

Presto pubblicheremo il racconto di viaggio, alcune foto e soprattutto il VIDEO DOCUMENTARIO dei 6 giorni passati dentro le stupende montagne della Savoia !



venerdì 2 marzo 2012

MERCOLEDI' 7 MARZO: partenza della TRANSAVOY

Chamonix, Brevent


Mercoledì prossimo alle 12 parte da Orelle la TRANSAVOY.
Abbiamo deciso di snellire e velocizzare un po' il percorso. Anche a causa della meteo che sarà instabile.
La faremo comunque praticamente tutta. 70 % impianti, resto pelli di foca...

Pubblicheremo qualche news e foto durante il viaggio, speriamo.

Non è un'impresa. E' solo il nostro modo di sognare uno sci libero, d'avventura, sganciato dagli schemi.

Alcune immagine scattate in anteprima durante qualche sopralluogo e vecchie uscite...


Valthorens


Pierra Menta a sinistra e Presset al centro (zona Beaufort, passaggio scialpinistico)



Refuge de la Balme (dove dormiremo giovedì notte!)


Hauteluce (Beaufort, settore da attraversare sempre con le pelli)


Tete de Veleray, gran panorama sulla parete ovest del Bianco (ultimo tratto scialpinistico)


MEGEVE

Saint Gervais, Tramway du Mont Blanc




di E.Z. - La vita che chiediamo di vivere ai nostri figli di vent'anni



Mercoledì 29 febbraio. Raccordo autostradale del Vernetto, Chianocco.  

“A Chianocco non si molla il blocco”. E’ un coro che suona bene.

E’ il terzo giorno che blocchiamo l’A32.  Arrivo alle 17.00, la polizia è giunta qualche minuto prima e ha sgomberato il tratto sopraelevato. Passano le ore: interviste, telecamere e giornalisti mentre le ruspe continuano a lavorare per rimuovere le barricate. Si fa sera, qualcuno spegne le luci dell’autostrada, poi le riaccende, poi forse le rispegne più tardi, quando inizieranno le cariche: il tutto è subito suonato vagamente inquietante, con il sospetto che ci fosse l’ interesse a tenere nascosto qualcosa. Iniziamo a farcene un’idea, con i poliziotti disposti in assetto antisommossa che prendono a spingere per farci venir giù dalla discenderia autostradale:  scudi , manganelli e caschi, contro le nostre mani nude, messe in alto, bene in vista. In prima linea molti leader del movimento, pronti a rischiare e a resistere, a dare un esempio che dà forza. La polizia spinge, noi non molliamo. Spingiamo anche noi e riusciamo a riguadagnare i passi che ci avevano fatto perdere. Tutti a cordone, legati a braccetto, si spinge. La tensione a quanto pare sale, dall’altra, non dalla nostra parte. Arriva un idrante puntato su di noi e ci rendiamo conto che presto o tardi, calato il sipario del teatrino dell’ultima diretta televisiva, faranno ogni cosa per farci andar via.  Sdrammatizziamo. Un ragazzo in seconda linea lancia un avviso a chi sta dietro di lui – Oh ragazzi, attenzione che nello zaino ho le uova, fate piano – Ridiamo, tutti,  e si scioglie un po’ di tensione. Un amico davanti a me tira fuori una battuta dopo l’altra e sono davvero contenta che ci sia perchè sto meglio. Quando arrivano i cambi delle forze dell’ordine commenta: – Forza ragazzi, anche noi: cambio! Forze fresche, forze fresche! -  E’ da quattro giorni che si passa le notti fuori casa, lunedì mattina ha visto Luca cadere dal traliccio e ha visto le ruspe continuare i lavori davanti a lui come se niente fosse. Ne ha passate di tutti i colori, ma continua ad esserci.  E fa morir dal ridere. Qualcuno tira fuori dallo zaino un vasetto di olive, qualcun altro del succo e dell’acqua. Si passa di mano in mano, improvvisamente ogni vicino si prende e ti concede la confidenza di un amico di sempre. Siamo tutti insieme, ci aiutiamo come si può, ci diamo una mano, per forza. Ma arriva il punto in cui si spegne l’ultima telecamera, finisce l’ultima diretta e l’ultimo giornalista con il caschetto nero e la scritta TV in skotch bianco, prende e se ne va. – A cosa ti serve quel caschetto? – mi chedo io. Una messa in scena. Tutta una messa in scena…. Fa segno a un ufficiale: – Ok, ho finito- e poi  si allontana. Bom, per oggi il suo dovere è finito. Si volta e se ne va. Quello che segue non è importante, o meglio,  non è affare della nostra informazione, non si dice, non si fa vedere, non si trasmette. Quello che segue sono le cariche della polizia. Immediatamente iniziano a spingerci con maggior vigore di prima, ma noi manteniamo la posizione. Io sono in terza linea, non molliamo. Davanti a me una ragazza urla: – Non passeranno, non passeranno! – . Ci facciamo forza, gridiamo tutti assieme “Giù le mani dalla Valsusa!”,  vinciamo la salita e muoviamo addirittura un piccolo passo avanti. I poliziotti intuiscono che si può andar per le lunghe e devono risolverla in fretta, farcela capire una volta per tutte e darci una breve, conclusiva lezione.  Alzano i manganelli, battono sugli scudi e subito dopo sulle teste di chi, davanti a loro, tiene le braccia alzate e retrocede. Non è abbastanza. Via con l’idrante. Non è abbastanza. Sparano lacrimogeni. E noi lì, in mezzo allo scontro, ai  getti d’acqua e al gas CS, micidiale, irrespirabile, schifoso e disumano come sempre.
La resistenza si sposta sulla statale 25, sulla strada che conduce nel centro di Bussoleno. Macchine parcheggiate ai lati, case e abitazioni, finchè si arriva a una trattoria. Non vogliamo andarcene e continuiamo a rimanere. A un certo punto i poliziotti partono con una carica più veloce,  corrono ed io rimango indietro. Arrivo alla trattoria La Rosa Blu, vedo che c’è gente fuori  che guarda e penso di entrare lì. Vado oltre il gazebo del dehors, ma sbaglio entrata, becco quella chiusa. Sono angosciata, panico. Batto forte sul vetro e grido : – Fateci entrare vi prego fateci entrare! – . Da dentro la proprietaria mi dice, leggo il labiale e i gesti – Fai il giro dall’altra parte – . E’ troppo tardi, non avrei il tempo di tornare indietro per entrare perchè me li ritroverei di fronte e non posso che inventarmi un’uscita, un vicolo , un’apertura da qualche parte che non c’è . Ho 22 anni, molti nel movimento sanno o intuiscono il mio spirito non-violento. Meglio prendersele che darne, dico.  Gli sbirri sono persone, ribadivo… e forse un po’ ci spero ancora. Mi sono ritrovata lì  senza sbocchi e nessuna via d’uscita. Giusto il tempo di realizzarlo e di vedere con me altre due o tre persone e poi i poliziotti arrivare. Prima che si voltino ho non so quale insperato attimo per togliermi la maschera antigas e buttarla a terra per evitare di complicare ulteriormente le cose. Si girano verso di noi e ci vedono. Le mani alzate: – Non mi fate del male, vi prego non mi fate del male – Grido. Impressione di vulnerabilità, impotenza. D’istinto indietreggiamo tutti verso l’androne dell’abitazione alle nostre spalle. Un poliziotto mi guarda in un modo che non mi piace: in quel momento ho detestato i miei capelli biondi. Un altro in prima fila scatta, picchia un signore alla mia sinistra con lo scudo, che riesce a rimanere in piedi per non so quale azzardo di possibilità. Un altro ancora  o forse lo stesso, non ricordo, impazzisce e inizia a prendere a manganellate il terreno, lo scudo, il muro, cose inanimate. La violenza mi getta in un ambiente sconosciuto e non ho il coraggio di assistere o di rimanerci. Ho solo pensato: di qua me ne devo andare – mi rifiuto di ritrovarmi nella merda. Dietro di me un cancello alto un paio di metri conduce alle abitazioni al primo piano. In cima spuntoni anti-ladro.  L’avevo già adocchiato prima come possibile via di fuga ma le punte mi avevano scoraggiata. Ora in un modo o nell’altro mi impongo di farcela. Mi aggrappo al cancello e alla mia istintività,  mi arrampico, dietro di me sento – Prendetela, non lasciatela scappare prendetela! – (Siamo proprio in un film, penso…con chissà quale avanzo di ironia). Non ci riesco bene, ho le pedule troppo spesse che non passano tra le sbarre, sono impacciata. Una punta mi spinge nella coscia, riesco ad arrivare anche con il secondo piede dall’altra parte ma mi si impigliano i pantaloni. E porca puttana! Penso grido sbraito non lo so. E vaffanculo strappo, strappo via i pantaloni, mi si aprono e faccio giusto in tempo a togliere le dita della mano dal cancello quando vedo uno sbirro che tenta di prendermele a manganellate. Mi metto a posto i pantaloni, me ne vado, corro su per le scale. Citofono all’alloggio a destra, vedo un vecchietto attraverso la finestra illuminata, seduto, a guardare. – Mi faccia entrare, mi faccia entrare, per piacere, per piacere!- Intuisce il panico e la disperazione – le emozioni sono difficili da imbrigliare nella novità – ma se ne sbatte. Rimane impassibile, scuote la testa e anzi sulla sua faccia prende forma una sprezzante espressione di schifo. Adesso, a mente ferma,  sono più schifata io, ne stia certo. Volo a sinistra, mi aggrappo al campanello con insistenza. Suono e ri-suono. Sotto sento voci, grida, manganelli che sbattono, ma non so dove o su chi. Mi apre la porta un volto che vedo e che mi pare delizioso. Una donna dallo sguardo a metà tra l’angosciato e il sorpreso: – Mi faccia entrare, per cortesia mi faccia entrare! – Penso di non aver mai supplicato qualcuno per davvero, fino a quel momento. Mi guarda.- Entra…- Una voce dolce. Una voce dolce in mezzo a tutto questo schifo e a questa prepotenza. Entro, tremo, rotolo in salotto. Mi seggo per terra. Mi scusi ho i pantaloni bucati, mi scusi. Sono pure sporca di sangue. Mi scusi, mi scusi. Tranquilla, stai calma. Respiro, guardo a terra, respiro, guardo a terra, mi volto. Un ragazzino è sulla porta, allucinato. E’ il figlio. Mi rendo conto che prima stava combinando qualcosa a cavallo tra giocare a soldatini e guardare “Il Gladiatore”. La vita a volte sa essere incredibilmente sarcastica. Mi guarda, uno sguardo veloce, e  poi mi butto di nuovo a guardare il pavimento. Vado in bagno, mi sistemo, mi vengono offerti dei pantaloni nuovi e mi rimetto in sesto. Esco dal bagno. Scambiamo due parole che non ricordo e che, sono certa, non ricorderà neanche lei. Andiamo alla finestra e guardiamo cosa succede fuori. Un gruppo di poliziotti prende una via laterale, un signore per strada indica un punto in lontananza e questi prendono a seguirlo. Caccia all’uomo. E non so se possano entrare in casa, non so se riescano o possano prendersi il diritto di farlo, come loro solito.  Da sotto sento: – Polizia, fate entrare, polizia! – e botte di manganello e una donna che grida. Sono sconvolta, non vedo, sento soltanto e faccio correre le immagini su quello che le mie orecchie riescono a percepire. Sento arrivare anche un’ambulanza e qualcun altro grida – Guardate cosa provocate, guardate cosa provocate voi! – . Ho paura. Sento delle manganellate metalliche e capisco che sono sul cancello che ho scavalcato. Ho ancor più paura. Forse per sorridere o forse per sperare in qualcosa che possa rivelarsi improbabilmente efficace,  dico: – E se cambiassi i vestiti? Può essere una buona idea? – . Mio Dio, sembra davvero di essere in guerra. Mi tornano in mente quelle storie di fuggitivi che trovavarono rifugio in case di privati, durante le guerre mondiali. Ma non siamo in quel periodo, siamo nel 2012, in Italia, in un paese che dovrebbe essere democratico, in un paese che questi mezzi dovrebbe abolirli, sbatterli fuori dal suo registro, ripugnarli! E invece no. Scene incredibili, irragionavoli, ingiuste, brute, incivili!  Mi cambio, mi metto in desabillè, la signora nasconde lo zaino e l’altra roba. Puzzo di lacrimogeno, ho i capelli bagnati e il cuore a mille, ma andrà tutto bene. – Se entrano sono tua figlia? – , – Se entrano sei mia nipote- . E andiamo. Sporgo ancora l’orecchio vicino alla finestra: -Guardate che non siamo terroristi, siamo normali cittadini di Bussoleno e guardate che abbiamo visto cosa avete fatto eh! – Un signore, cliente o frequentatore della trattoria ha avuto il coraggio di dire quello che gli sembrava giusto: ho poi visto, una volta uscita, che quella porta chiusa da cui non ero potuta passare, i poliziotti l’avevano mandata in frantumi a colpi di  manganello. Rimango lì . I poliziotti del vicolo della caccia all’uomo tornano. La proprietaria della casa in cui mi trovo rivece una telefonata da un vicino che le dice che ha nascosto una quarantina di attivisti da lui. A quanto pare se la sono scampata bella e si ravviva in me la fiducia che andrà tutto bene.
Allontanatisi i poliziotti, finalmente, rientro nella cameretta del ragazzino per rimettermi i miei vestiti e uscire.  

Sul suo cuscino, con a lato la stampa di un leone, leggo queste parole : “Il potere corrompe. Il potere assoluto non è niente male”.

E.Z., 22 anni, valsusina

Fed in park, goofy picture



Park di Valloire, Febbraio 2012